STORIA DELLE CRAVATTE ROSSE

1° FANTERIA RE NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Nel 1939, a seguito riordinamento dell'Esercito, si costituisce a Udine la Divisione di Fanteria Re (13a) che assume alle dipendenze il 1° e 2° Rgt. Fanteria della vecchia Brigata Re. Dal 1940 al 1943 le Cravatte Rosse sono state impegnate nel territorio metropolitano e sul fronte dei Balcani.

.Il Gr Corazzato “San Giusto” in Jugoslavia a rinforzo del 1° Fanteria Re

Il Gruppo Corazzato San Giusto venne impegato durante l’intera campagna di Jugoslavia fino al settembre 1941; un capitolo di storia particolarmente vicino e legato alle attività della Divisione RE e quindi del 1°Rgt Fanteria Re nelle operazioni nei Balcani ed in particolare nella zona di Korenica (dicembre 1941).

LE RIEVOCAZIONI STORICHE

Abbiamo avuto il piacere di prendere contatto con l’Associazione Les Armes de Savoje e con  il  Gruppo Storico Reggimento Savoia di Torino
L’Associazione Les Armes de Savoje promuove e valorizza la storia della prima metà del XVIII secolo dello Stato Sabaudo. Dal 2011 l’Associazione ha realizzato con i membri del suo gruppo storico una rappresentanza del Reggimento di Fanteria d’ordinanza nazionale Savoia per ricordare l’importante contributo dato dalle antiche comunità savoiarde alla storia italiana.

Il Gruppo Storico “Reggimento Savoia” ha ricostruito la bandiera Colonnella, le uniformi e l’equipaggiamento dei soldati, che sono stati realizzati conformemente ai dati storici della prima metà del XVIII secolo, ricavati da una precisa ricerca documentaria ed iconografica svolta negli archivi e nelle collezioni del Piemonte e della Francia.

Periodicamente rievocano con il loro gruppo storico le vicende del Reggimento di fanteria Savoia della metà del '700, diretto antenato del Reggimento San Giusto. Proprio presso il Forte di Fenestrelle (Torino) si tiene una manifestazione interamente dedicata al Reggimento Savoia ed alla sua storia: "Savoie, Bonne nouvelle!"
Vi proponiamo il video della manifestazione, che appunto è una rievocazione storica che ripropone per la prima volta la storia di un reggimento sabaudo.

 

Grazie ad un percorso di visita gli spettatori possono viaggiare attraverso varie epoche storiche, a partire dalla metà del '700 sino all'unità d'Italia. La storia del Reggimento di fanteria Savoia, il secondo per anzianità ed uno dei più prestigiosi di tutto l'esercito sabaudo, è raccontata dai gruppi storici di tre Associazioni:

L'Associazione Les Armes de Savoje, l'Associazione per la Valorizzazione della Storia e Tradizione del Vecchio Piemonte e l'Associazione Brigade de Savoie, quest'ultima proveniente direttamente dalla Savoia. Tutti e tre i gruppi storici rappresentano il Reggimento in diversi periodi: la metà del '700, ai tempi della Battaglia dell'Assietta, la fine del '700, ai tempi della Guerra delle Alpi e dell'invasione napoleonica, e la seconda guerra d'indipendenza sino al 1860,
anno della cessione della Savoia alla Francia e della conseguente cessazione del nome del Reggimento.
Ambientato nella splendida cornice del Forte di Fenestrelle e sviluppato su un percorso di visita inedito, "Savoie, Bonne Nouvelle!" porta il visitatore a rivivere alcuni degli eventi fondamentali della storia piemontese ed italiana. Le vicende del Reggimento vengono raccontate raccontate insieme alla storia del Forte, ed illustrate con spiegazioni a tema da guide che accompagnano i visitatori lungo tutto il percorso.

 

Ancora due parole sul Forte di Fenetsrelle.

Il Forte di Fenestrelle fece il suo ingresso sul palcoscenico della Storia nell’autunno del 1727, quando l’ingegner Ignazio Bertola, su richiesta delre Vittorio Amedeo II, presentò il progetto di un’opera che aveva del fantastico: una grande muraglia, costellata da più opere fortificatorie, posta a sbarramento della valle del Chisone contro le invasioni straniere. 

La sua architettura ha dell’incredibile: si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre 3 chilometri, con una superficie complessiva è di 1.350.000 metri quadrati e un dislivello tra il primo e l’ultimo corpo di fabbrica di circa 600 metri. Osservandolo nel suo insieme ci si trova di fronte ad un’opera fuori da ogni canone, se riferito alle precedenti tecniche di difesa fortificatoria, per le sue gigantesche dimensioni e l’articolazione dei suoi fabbricati.

I lavori di costruzione iniziarono nella primavera del 1728 sotto la direzione dello stesso Bertola coadiuvato dall’ingegner Varino de la Marche, e si protrassero per oltre un secolo. L’ultimo cantiere chiuse nel 1850. Negli anni di maggiore impegno operativo, il numero degli addetti ai lavori superò le quattromila unità.

Poco alla volta nasceva quella che diventerà la più grande fortezza alpina d’Europa. 
La denominazione Forte di Fenestrelle, con cui viene indicata, non è propriamente esatta in quanto non si tratta di un singolo forte, ma di un complesso fortificato composto da otto opere difensive, alcune grandi come il Forte San Carlo, ed altre piccole come la Ridotta Santa Barbara, ma ognuna di esse aveva un ruolo specifico nelle strategie di difesa.
Tutte le strutture sono collegate tra di loro attraverso percorsi sia interni sia esterni, ma soprattutto attraverso la nota “scala coperta”, un’opera che si distingue per la sua unicità: 4000 scalini, protetti da mura spesse due metri, s’inerpicano sul pendio della montagna, come una lunga galleria che si snoda ininterrottamente per più di due chilometri.

Il forte fu sempre un presidio militare e mantenne costantemente la sua funzione di sentinella e baluardo difensivo ma, come per tutte le fortezze, svolse anche il delicato compito di prigione di Stato. Le stanze dei suoi palazzi furono spesso adibite a celle di detenzione per personaggi di prestigio, mentre i cameroni delle caserme ospitarono i cosiddetti detenuti comuni: persone condannate per reati vari, militari rei di gravi trasgressioni e, da non dimenticare, un migliaio di soldati del conquistato Regno delle due Sicilie che vi rimasero circa un mese prima di essere inseriti nel nascente Esercito Italiano.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il forte subì un totale abbandono. La vegetazione iniziò ad invadere e scardinare le mura, tanto che tutto il complesso rischiava di trasformarsi in un rudere, vittima del tempo e dell’incuria umana.

Oggi, grazie all’Associazione Progetto San Carlo il Forte di Fenestrelle è un complesso monumentale aperto al pubblico da alcuni anni ed è diventato un luogo d’interesse per turisti e studiosi che attraverso le sue mura vogliono assaporare il fascino e i misteri della Storia.

Qui trovate il link ad un video del 2009 realizzato dalla Provincia di Torino sul forte di Fenestrelle https://www.youtube.com/watch?v=zu2GQMRh9V0

 

LINK Associazioni Storiche:

Gruppo Storico “Reggimento Savoia”

Associazione per la Valorizzazione della Storia e Tradizione del Vecchio Piemonte

La Brigade de Savoie

 

Qui trovate il link ad un video del 2009 realizzato dalla Provincia di Torino sul forte di Fenestrelle

VIDEO ISTITUZIONALE SUL 1° BATTAGLIONE SAN GIUSTO

Interessante video sulla storia e attività addestrativa delle Cravatte Rosse del 1° San Giusto.