ASSOFANTE TRIESTE

ISCRIZIONE: Modulo di Adesione

L'adesione all'Associazone del Fante è subordinata all'accettazione della domanda da parte del Consiglio Direttivo

IL MEDAGLIERE DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE

Il Medagliere Nazionale della Fanteria, inaugurato nel 1983 con una solenne cerimonia all'Altare della Patria in Roma, rappresenta visibilmente la storia dell'epopea dell'Arma.

Onorificenze:
2 Ordine Militare di Savoia (ora Ordine Militare d'Italia).- Guerra 1915 - 1918 - Guerra Italo Etiopica 1935 - 1936.
1 Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito - Operazione ,di Pace 2008. 1 Medaglia d'Oro al Valore Civile - Alluvione 1994 in Val Padana.
86 Medaglie d'Oro al Valore Militare ai Reggimenti.
655 Medaglie d'oro al Valore Militare concesse ai Fanti.

BANDIERA DI GUERRA DELL'ARMA DI FANTERIA

La Bandiera di Guerra dell'Arma di Fanteria, custodita dal 23 maggio 1982 presso la Scuola di Fanteria, è decorata delle seguenti onorificenze :

 

Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia)
  «Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. Guerra italo-austriaca 1915 - 1918

(all'Arma di Fanteria del Regio Esercito e per duplicazione a tutti i Reggimenti combattenti)» — Roma, regio decreto 5 giugno 1920

Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia)
  «Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria. Guerra Italo-etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936

(all'Arma di Fanteria del Regio Esercito)» — Roma, regio decreto 27 gennaio 1937

Medaglia d'oro al valore dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valore dell'Esercito
  «L'Arma di Fanteria con le sue Specialità, depositarie ed eredi di antica tradizione, di silenzioso sacrificio e di incondizionata dedizione al dovere, ha sempre rappresentato la principale componente nell'ambito delle operazioni che l'Esercito italiano ha condotto nel corso della sua storia ultracentenaria. L'abnegazione, la tenacia, l'elevatissima motivazione e il valore militare, dai quali sono scaturiti atti di eroismo entrati nella tradizione, hanno costantemente caratterizzato i suoi soldati che si sono contraddistinti per professionalità, spirito di servizio ed esemplare amor di patria. Moderno ed articolato strumento operativo ovunque impiegato – in soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, nel concorso al controllo del territorio ed al mantenimento dell'ordine pubblico - la fanteria ha continuato a prodigarsi con assoluta dedizione ed encomiabile slancio anche fuori dal territorio nazionale, offrendo sempre un contributo di altissimo rilievo per l'assolvimento delle delicate e complesse operazioni svolte a favore delle popolazioni travagliate da gravissime crisi interne o ambientali. Lo spirito di sacrificio ed il tributo di vite umane, per i quali i suoi gloriosi reggimenti sono stati insigniti delle più alte decorazioni al valor militare, sono il simbolo dell'assoluto ed incondizionato senso del dovere da parte dell'Arma di fanteria che con il suo operato ha contribuito ad accrescere il prestigio dell'esercito e dell'Italia nel contesto nazionale ed internazionale”. In patria, Somalia, Bosnia Herzegovina, Albania, Kosovo, Iraq, Afghanistan, 1992-2007» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 2008
Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor civile
  «In occasione di gravi eventi alluvionali, interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encomiabile slancio di solidarietà e spirito di sacrificio approntava una preziosa opera di soccorso delle popolazioni civili, prodigandosi incessantemente sin dalle prime ore per il salvataggio di molte vite umane. Con ininterrotta e immane fatica, in condizioni meteorologiche particolarmente avverse e in condizioni di estrema difficoltà, allestiva tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristino della viabilità e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, contribuiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare conforto e fiducia ai cittadini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Val Padana, novembre 1994» — Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 settembre 1996

LO STEMMA ARALDICO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE

Lo stemma araldico dell’ Associazione Nazionale del Fante, è stato ideato dal Gen. Carlo Blasetti - che ha ottenuto annche il riconoscimento della Presidenza della Repubblica con Decreto 3 luglio 1984.

Il cerchio aureo risplendente infilato dai due gladii vuole rappresentare i vincoli di fratellanza e di solidarietà tra i Soci e i Fanti in servizio e i legami le consorelle Associazioni d’Arma. Le spade romane sono il principale segno della nobiltà militare, delle azioni guerresche, della forza sottoposta alla giustizia, dell’amore verso la Patria.

Le tre stelle d’argento visibili, incise nel cerchio d’oro a guisa di gemme perché risplendano le magnanime azioni di quest’Arma, tengono vivo anche il ricordo delle stellette che avemmo l’onore di portare che rappresentano la disciplina militare. Il fondo dello scudo sannitico, che allude al campo di battaglia, tinto di colore rosso - il colore più nobile del blasone, che simboleggia spargimento di sangue in guerra -, porta nel punto d’onore l’emblema d’oro della Fanteria con i fucili decussati e la bomba infiammata, contrassegni di impiego di quest’Arma. L’oro, il più nobile dei metallici blasonici, è simbolo di fedeltà, di giustizia, d’onore.

La bordura di colore azzurro (pezza onorevole di prim’ordine) che circonda lo scudo, esalta nel suo colore l’audacia, la lealtà, l’amor di Patria, simboleggia le ricompense al valore militare concesse alle Bandiere di Guerra dei reggimenti e ai singoli combattenti, che fregiano anche il grande Medagliere associativo. Ma il colore della bordura celebra pure il ceruleo mantello indossato dal Patrono del’Arma, San Martino di Tours, coraggioso e ammirato vincitor della Legione Romaniche alle porte d’Amiens, in pieno inverno.

Il Capo (Il capo è una pezza onorevole- di primo ordine- che occupa il terzo superiore dello scudo, ed è delimitata da una linea orizzontale) ricolorato, sostenuto da un filetto azzurro, rappresenta il colore dell’Italia, quello delle “Sacre Bandiere”, caro a tutti i Fanti che lo hanno sempre portato nel cuore dalle guerre di indipendenza alla Liberazione. Esso indica anche la funzione e l’estensione territoriale della Presidenza Nazionale dell’Associazione. 

Il motto (allusivo all’Arma) su lista bifida d’argento coi caratteri capitali di nero: PER SE FULGET (di per sé risplende) perpetua il valore della Fanteria Italiana che nell’avversa e nella buona fortuna, scrisse in ogni tempo con inesausta fede, la sua storia più grande che è storia di tutto un popolo.

MUSEO STORICO DELLA FANTERIA A ROMA

Il museo storico della Fanteria è sito in piazza Santa Croce di Gerusalemme 9, nel rione Esquilino a Roma.

L'idea di fondare questo museo nacque alla fine della grande guerra mediante interessamento dei reggimenti dell'arma che presero l'iniziativa di creare nelle rispettive caserme dei piccoli sacrari che ricordavano alcune testimonianza delle tradizioni. Ma, durante la seconda guerra mondiale vennero smarriti o distrutti i cimeli conservati. In seguito, nel dopoguerra, lo stato maggiore dell'esercito affidò al Generale Edoardo Scala l'incarico di trovare il materiale da inserire nel nascente museo, ma ancora non si trovò un'idonea sede. Nel 1956 fu lasciato l'incarico al successore, il generale Attilio Bruno che si applicò per trovare una sede presso il museo storico dei granatieri di Sardegna. Con l'appoggio delle autorità militari e del ministero della difesa si recinse il palazzo. Infine il museo venne inaugurato l'11 novembre 1959 dall'allora presidente della repubblica Giovanni Gronchi. Il 28 giugno 1986 è diventato Ente di Forza Armata.

 
Il museo è suddiviso in tre settori: armi, bandiere ed uniformi e si compone in biblioteca ed archivio storico, sacrario, 35 sale con 5 gallerie ed androni. I vari reparti spaziano in vari settori, tra cui: in varie specializzazioni militari (specialità dell'arma e specialità coloniali), guerre prima e seconda guerra mondiale ed armeria. Inoltre il museo consta di varie donazioni ed acquisti, pitture, disegni e sculture tra cui la statua del "Partente" di B. Poidimani sita al pianoterra ed il "Redentore sulla croce" di Edmondo Furlan sita nel sacrario.

Le attività del museo sono soggette a continui aggironamenti, vi cosigliamo sempre di prendere contatto con gli uffici del museo, prima di intraprendere la visita.

L’ingresso è gratuito.​
Visite guidate possono essere effettuate previo accordo con la Direzione del Museo, telefonando allo 06 7027971.